“Modello familiare sacrificante”
Come anticipa il nome, questo modello prende in considerazione quelle famiglie in cui i genitori sono pronti a sacrificarsi per il piacere e la soddisfazione dei loro figli che, invece, sono esonerati da qualunque dovere. I genitori anticipano le loro richieste con enormi difficoltà, ritenendo che, un giorno, tutte le loro rinunce saranno ricompensate dal successo raggiunto dai figli stessi e da tutto ciò che essi sono riusciti ad avere.
Come si comportano i figli? Spesso squalificano i propri genitori, denigrandoli; sono attratti da stereotipi di successo e di potere, ma non sono disposti a mettere in atto comportamenti e rinunce per raggiungerli. Spesso tendono a rifuggire il clima familiare perché percepito come pesante e teso, affacciandosi al mondo esterno che però non li protegge da frustrazioni che essi non sono in grado di gestire.
Quali sono quindi i possibili scenari futuri?
Impauriti e castigati, quindi, o rientrano in famiglia, chiudendosi in sé e rifiutando contatti sociali o si appoggiano a gruppi in cui l’accettazione non avviene per delle caratteristiche personali, ma per conformità ad es. ultras, baby- gang, emo… Spesso il giovane da pecorella mansueta fuori di casa, diventa lupo cattivo in famiglia, diventando violento con i propri genitori.
Altra possibilità è che abbraccino pienamente il modello di vita basato sul sacrificio che può favorire il raggiungimento di obiettivi professionali, ma se poi, a questo, non segue un’appagante esperienza di successo possono comparire crisi depressive e disturbi del comportamento alimentare.
Come agire in questo contesto?
Si chiede ai genitori un ulteriore sacrificio: smettere di scarificarsi per il figlio e mettere in atto delle violazioni a ciò che essi fanno per lui, affievolendo, di conseguenza, anche il clima carico di aspettative. Tutto questo ha delle conseguenze molto interessanti perché piano, piano è il figlio stesso che inizia a prendersi le proprie responsabilità, sviluppando competenze necessarie.
Bibliografia
Nardone, G., coll. (2012). Aiutare i genitori ad aiutare i figli, Milano, Ponte alle Grazie.